La risonanza magnetica nucleare (RM) è una tecnica diagnostica per immagini che – grazie alle proprietà magnetiche dei nuclei di alcuni elementi chimici – permette di analizzare le condizioni di salute dei tessuti molli in maniera priva di rischi e con elevati tassi di efficacia.

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A cosa serve la risonanza magnetica nucleare

Per le sue caratteristiche, la risonanza magnetica nucleare è utilizzata per favorire lo studio di un elevato numero di patologie di tipo tumorale, infettivo, cardiologico, neurologico, infiammatorio. In aggiunta a ciò, la risonanza magnetica nucleare può essere utile per l’analisi dei problemi traumatici o degenerativi, così come per l’identificazione dei piani chirurgici o di radioterapia, o infine per seguire l’effetto di un trattamento farmacologico.

Per massimizzare l’efficacia di questa analisi, in alcuni casi è consigliabile usare un mezzo di contrasto somministrato per via endovenosa.

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Come avviene la risonanza magnetica nucleare

Come anticipato, la risonanza magnetica nucleare è un esame ampiamente fruito, la cui durata può oscillare tra pochi minuti a oltre un’ora: l’estensione temporale dell’esame dipende evidentemente da quali informazioni il medico vorrà trarre da questo tipo di indagine.

Di norma per effettuare questo esame non viene richiesta alcuna particolare preparazione. È tuttavia essenziale che il paziente condivida ogni informazione sul proprio stato di salute con il medico, aiutando così lo specialista a garantire che il paziente possa effettuare l’esame in completa sicurezza. In ogni caso, considerato che la risonanza magnetica produce forti campi magnetici, è importante non introdursi nel magnete con oggetti metallici. È altresì importante informare il personale sanitario se si è portatori di protesi dentarie, valvole cardiache artificiali, dispositivi impiantati, pacemaker, clip metalliche inserite in seguito ad interventi chirurgici, e così via.

Fatte salve tali prescrizioni, la risonanza magnetica è una procedura indolore e, dunque, non richiede né anestesia né antidolorifici. È possibile tuttavia che al paziente possa essere somministrata una blanda sedazione, nel caso in cui sia claustrofobico, non riuscendo a rimanere all’interno di ambienti chiusi. In tale ipotesi, è richiesto al paziente di non guidare al termine dell’esame.

Precisiamo tuttavia che in ogni caso il paziente può sempre parlare con il personale attraverso un interfono che è situato nell’apparecchiatura, potendo in tal modo comunicare prontamente per qualsiasi eventualità. È inoltre presente un pulsante per richiamare l’attenzione del personale, il quale potrà visualizzare costantemente le condizioni del paziente attraverso un monitor. Sempre al fine di incrementare il livello di comfort del paziente durante l’effettuazione dell’esame, considerato che lo strumento della risonanza magnetica può produrre rumori fastidiosi, è possibile utilizzare tappi o cuffie per le orecchie.

Terminata la scansione, il paziente potrà riprendere immediatamente le attività normali. L’eccezione è rappresentata dall’utilizzo di una sedazione per l’effettuazione dell’esame (paziente claustrofobico): in questo caso è infatti possibile che il paziente possa soffrire di sonnolenza nelle ore successive all’esame e, dunque, è consigliabile che il paziente si faccia accompagnare a casa da un amico o da un parente, non potendosi di fatto mettere alla guida della propria auto in condizioni di sicurezza.

Maggiori informazioni possono essere ottenute contattando il centro ai recapiti presenti su questo sito.

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