La radiografia, o esame radiologico, è un’analisi che sfrutta le proprietà dei raggi X per poter ottenere un’immagine del corpo umano (ossa, organi, ecc.) da imprimere su una pellicola.
Questa particolare tipologia di radiazioni può infatti attraversare i tessuti in quantità diversa a seconda della loro densità e della composizione. Per esempio, le ossa sono attraversate meno facilmente rispetto ai tessuti molli, come le fibre muscolari, permettendo così di ottenere una raffigurazione a “contrasto” del nostro corpo: non è un caso che nella lastra radiografica l’immagine che si ottiene è in negativo, con le parti del corpo che sono più dense e più consistenti, come le già citate ossa, che appaiono chiare, e con i tessuti molli che sono meno densi e meno consistenti, che invece appaiono grigi. Gli organi che sono attraversati dai raggi X in maniera quasi integrale, come i polmoni, appaiono scuri.
A cosa serve la visita angiologica
Lo scopo principale della visita angiologica è quello di valutare la circolazione arteriosa e venosa. Consigliata generalmente dopo un primo consulto cardiologico per accertare eventuali dubbi o sospetti sulle funzionalità circolatorie, è uno strumento diagnostico di riferimento nelle ipotesi di aneurisma, trombosi, disseccazione dell’aorta, arteriosclerosi, embolia.
Particolare attenzione viene rivolta nei confronti di alcuni pazienti giudicati a rischio, ovvero coloro che hanno una storia clinica di diabete, ipertensione, problemi cardiaci e ulcere. In generale, è consigliata la visita angiologica nei confronti di tutte le persone che hanno superato i 50 anni di età.
Ricordiamo che l’ipertensione, una condizione caratterizzata da alta pressione del sangue nelle arterie, è tendenzialmente determinata dalla quantità di sangue pompata dal cuore e dalla resistenza che incontra nelle arterie al fluire del sangue. È una condizione che riguarda circa il 30% della popolazione di entrambi i sessi e, per quanto concerne le donne, accade più spesso dopo la menopausa.
In sé, l’ipertensione non è una patologia, ma è un fattore di rischio, un elemento che accresce la possibilità che si presentino altre patologie cardiovascolari come l’infarto miocardico o l’ictus cerebrale. Per questo motivo, anche mediante la visita angiologica, è fondamentale localizzarla e trattarla, prevenendo così i danni che può creare.
A sua volta, l’ipertensione può distinguersi in sistolica, se è la pressione massima ad essere cresciuta, o in diastolica, se invece sono i valori della pressione minima ad essere aumentati. L’ipertensione può essere anche sisto-diastolica, se sono entrambi i valori ad essere superiori al normale.
Come avviene la visita angiologica
paziente di evitare diete ricche di scorie nei giorni che precedono l’esame.
Giunto il giorno del test, lo specialista effettuerà un’anamnesi allo scopo di evidenziare al presenza o meno di fattori di rischio, come cattive abitudini alimentari, alcolismo, tabagismo, ereditarietà di diabete o ipertensione.
Quindi, lo specialista effettuerà una palpazione e l’auscultazione di zone particolarmente delicate in riferimento alla circolazione, e valuterà varici, rigonfiamenti e fenomeni vascolari, attraverso il fonendoscopio.
Alcune prestazioni che potrebbero essere richieste prima o dopo la visita angiologica sono l’ecocolordoppler dell’aorta addominale, l’ecocolordoppler venoso e arterioso degli arti superiori e inferiori e l’ecocolordoppler dei vasi epiaortici, con cui si possono scoprire eventuali problemi di circolazione. Nelle ipotesi in cui siano richiesti questi esami, si tratta pur sempre di test non invasivi, da svolgere mediante l’applicazione superficiale di sonde esterne e che, pertanto, non richiedono specifiche preparazioni.
Al termine della visita angiologica il paziente potrà tornare alle sue regolari attività quotidiane, non essendoci effetti sgraditi e indesiderati.