La visita oculistica è un esame medico utile per intercettare, diagnosticare, escludere o monitorare l’evoluzione di una patologia a carico del sistema visivo del nostro organismo. Effettuato da uno specialista (l’oculista), è utile sia in termini di controllo di una malattia già diagnosticata, sia in termini preventivi, procedendo a preservare le buone condizioni di salute degli occhi.
Nel caso invece vi sia un quadro sintomatico apprezzabile, di norma la visita oculistica sarà richiesta nel caso in cui si sperimentino condizioni come l’abbassamento dell’acutezza visiva o l’annebbiamento del campo visivo, o ancora la presenza nel campo visivo di macchie, aureole o aloni, puntini, lesioni oculari, parti del campo visivo oscurate o altre condizioni di varia natura.
A cosa serve la visita oculistica
Come noto, la visita oculistica ha come finalità quella di valutare le condizioni di salute degli occhi e, di conseguenza, poter diagnosticare o escludere la presenza di patologie oculari e neurologiche che possono determinare sul sistema visivo. Una volta la diagnosticata la condizione patologica, l’oculista procederà anche a individuare e condividere con il paziente la migliore terapia.
Ricordato che buona parte delle patologie oculari sono asintomatiche, diviene fondamentale eseguire periodici esami oculari anche se non vi sono dei sintomi, soprattutto se all’interno della propria famiglia sono presenti dei soggetti che soffrono già di patologie della vista, di grave, media o bassa entità.
Inoltre, ricordiamo altresì come la visita oculistica possa essere utile per intercettare la presenza di altre malattie come quelle sistemiche o del sistema nervoso, che hanno manifestazioni oculari.
Come avviene la visita oculistica
Durante la prima fase della visita oculistica, lo specialista raccoglierà tutte le informazioni più utili sulla storia clinica e familiare del paziente: le domande fondamentali per costruire l’anamnesi verteranno principalmente sulla tipologia di alimentazione, sul vizio del fumo, sul consumo di alcol, sulle abitudini di attività fisica e di sedentarietà, e ancora sulla presenza o meno di presenti o passate patologie a proprio carico o a carico dei familiari. Naturalmente, in questa sede rileveranno anche i referti eventualmente ottenuti da altri esami specialistici in campo oftalmologico, così come la condivisione dei sintomi e dei farmaci eventualmente assunti.
Terminata questa prima fase, il medico procederà a effettuare un esame degli occhi esterno, ispezionando palpebre, tessuti circostanti, spazio inter-palpebrale, congiuntive, sclera, cornea e iride. Quindi, procederà con l’effettuazione di test di misurazione per evidenziare il livello di acutezza visiva, la funzionalità pupillare e la motilità dei muscoli esterni dell’occhio. È possibile che la visita includa la misurazione della pressione intraoculare attraverso tonometria e l’esame del fondo oculare.
Complessivamente, la visita oculistica ha una durata di circa 30 minuti, terminata la quale il medico procederà con il formulare la sua diagnosi e, eventualmente, indicare gli approfondimenti diagnostici che ritiene opportuno effettuare sulla base dei rilievi effettuati.
Ricordiamo che la visita oculistica di solito non richiede che il paziente segua specifiche norme di preparazione. Al suo termine potrà tornare alle consuete attività quotidiane, salvo che non si sia reso necessario applicare agli occhi colliri che potrebbero rendere difficoltosa la visione in condizioni di luminosità intensa: in tal caso è bene che il paziente indossi degli occhiali da sole e non si ponga alla guida di veicoli, per un breve periodo transitorio.